Critiche.

 
 

"Nulla, in natura per Franca Formis è tanto umile e modesto da non poter essere introiettato con una passione quasi religiosa. 

L'elemento acquareo: il mare, il corso del fiume esondato che estrania magicamente il contesto e lo stato della coscienza, insomma la natura vegetale assediata dall'acqua, assolve un ruolo strutturale che riveste l'animus intrinseco della pittrice. C'è qualcosa di ambiguo e affascinante nella bellezza delle sue opere; un tentativo di cogliere la Creazione, quella particolare creazione, con occhio puro e quindi contemplativo. Ella conferisce ai suoi arbusti e cespugli (ammophila arenaria?) una dimesione di sacrilità. Cogliendo il lato precario delle cose e fuggendone la vanità. Franca Formis assorbe e amplifica il senso eccezionale di un quadro come la Zolla di terra, di dureriano codice. Totale è l'Universo nella sua pittura, perchè ciò che reputiamo frammento è in realtà connesso con il Tutto. Solo una pittrice, una donna come la lei può formulare immagini come una spiaggia, una distesa marina, alberi ormai fluviali, ciuffi d'erba conniventi con i venti e ricostruire una ad una, come i fili d'erba inzuppati da piccoli fiori azzurri o rossi, intridendo quasi con la punta delle dita i colori stessi che indugiano sulla pelle dell'anima. C'è un ordine degli eventi che, un autore giapponese di giardini zen, descrive cosi: “L'ambiente naturale muta a seconda del cuore. Se il cuore è impuro l'ambiente ne risulta inquinato, se il cuore segua la natura ne viene contagiato. Se l'ambiente naturale è sereno il cuore diviene luminoso”.

Stefano Santuari


"L'arte di Franca Formis la si ammira affascinanti dal rispetto della realtà che è concretizzata del vero.

Come non restare irretiti dall'imperio di un piccolo cardo selvatico che apre le sue foglie dai metallici riflessi in un quasi siderale anfratto di rena e sassi. L'artista lascerà nella mia mente la persistente immagine di quanto si può creare senza domandarsi il perchè, ma solo seguendo irresistibili impulsi; forse così si spiega il segreto della “serenità di spirito e libertà di pensiero”. Rimane la certezza che Franca ora vive serena grazie all'abilità di aver gestito con misurata saggezza sia la sua vita sia il suo straordinario talento."

PASSIONALE

Io ho nel cuore schiume di molte acque,

fiori di molti paesi e solitudine sognate,

asciuga il mare, asciuga le fonti, perchè se il mio cuore ama,

un altro mondo da lui sboccerà.

Perchè chi tanto ha saputo amare,

innalzerebbe montagne!

Da “Il Mio Segreto” poesie inedite 1917-1979 di Federico Gracia Lorca

Renzo Simoni


"Franca Formis ama dipingere LA NATURA vista con il sentimento di chi , da sempre, riconosce in essa bellezza e armonia di forme e colori , contemplandola come un inno alla vita. Per leggere la pittura di Franca Formis occorre partire dai luoghi in cui ama vivere, dalla sua Cremona che legge in controluce nelle acque alte del Po d’autunno, alla solarità della Versilia, che evoca il mare sul finire dell’estate, a Pula, in Sardegna, nelle serate piene di luci, la gente nei bar. Per Franca la pittura è memoria, riflessione pensosa sui luoghi e sui nostri sentimenti, espressione di una gioia di vivere quasi che la vita, come negli arbusti spontanei che crescono sulla sabbia ad ogni breve pioggia e subito perdono il verde e ridiventano gialli, si rivelasse più forte di ogni contraddizione e difficoltà; metafora dell’arte, allora, che nonostante tutto continua ad apparire, necessita di uscire allo scoperto, mostrarsi, lasciarsi vedere, coccolare, per accudire il nostro animo e le nostre emozioni. L’arte va amata, sembra dirci la pittrice, come si amano i luoghi, le cose nostre, in quanto profondamente legate alla nostra esperienza, alle nostre vicende, alla nostra memoria. È un racconto lieve, fatto di palpiti, di una pennellata che non vuole concedere nulla al caso; regolare, tesa, costruita su colori mimetici che solo qua e là, lasciano far capolino alla tensione emotiva dell’autrice; allora i colori si innalzano fino a rallegrarsi o si incupiscono fino ad ingrigirsi. Il racconto, da fedele ricostruzione narrativa, si fa interprete dell’emozione interiore. Non c’è racconto d’estate che non scivoli, alla fine, nella nostalgia o nell’autunno; i colori, anziché spegnersi si illuminano; la pennellata e la composizione espressiva dell’opera anziché perdere in vibrazione si fa più insistita; la pennellata si fa contratta, incisiva, le cromie si accendono di quei colori tardo estivi, tra il giallo e il rossastro e rimandano al contrasto che viene, al giro di boa stagionale; il colore si fa memoria e l’accensione verità e ricordo. Il racconto d’estate si innalza per indicarci il senso inquieto, una sorta di trattenuta tristezza, della fine. Franca è un’ottimista; comprende il chiudersi di una stagione, ma sa anche che la stagione passata si apre nella dimensione della memoria. Nello studio ritrova i colori dell’estate nelle tele che riempie con i ricordi e le emozioni. La pittura ritrova distensione, ritorna alla misura propria di una voce che cerca il ritmo interiore, quel di-dentro che mantiene intatti i ricordi, le emozioni, le suggestioni, i sobbalzi del cuore. La pittura risponde al bisogno interiore e si fa disciplina. Manca l’uomo: le figure umane sono comparse solo nelle sere d’estate a Pula, nella spiaggia di fine estate, presenza o traccia, in Versilia dove ritroviamo solo il fiume con la sua terribile dolcezza, tra verità e inquietudine. La solarità si spegne lentamente, senza perdersi mai del tutto. La pittrice controlla la misura della rappresentazione, perché cerca di fermare l’incanto, la magia del pensiero. Oltre misura ha paura di scendere nell’aneddoto, nella storiella, vuole costruire racconti d’emozione. Su queste scelte poetiche, la pittrice delinea uno spazio che è solo dimensione dello sguardo, trattenuto dallo stupore, quasi che il suo compito sia solo che quello di osservare, cogliere, fermare, lasciando che l’istinto dialoghi con la memoria, per un risultato visivo di cercata compostezza. In questo senso proprio nella memoria, Formis ritrova i suoi ritmi poetici."

Mauro Corradini


"La pittura di Franca Formis nasce da un profondo amore per la natura che l'artista traduce in composizioni di profonda indole lirica. L'alternarsi ciclico delle stagioni e del ciclo vitale sono al centro del suo comporre. Ed è qui che si coglie a pieno il gesto pittorico. L'incanto e la poesia. Un senso di composta serenità. I suoi colori, anche nei brani floreali, sono infatti frutto di un ricercato bilanciamento espressivo, parimenti il segno si fa alquanto sensitivo a definire campiture ampie e luminose."

Simone Fappanni


Rassegna stampa.